Molti "amici", dopo i primi momenti, si erano allontanati trovando difficile frequentare una persona come me, così piena di problemi. Il disagio psichico è un male che "non si vede". Quindi c'è o non c'è? Persino i tuoi stessi familiari dubitano che ciò sia reale. Ma tu sei lì e lo senti. Soffri e la solitudine è insopportabile.
Al CSM mi parlano di un gruppo di Auto-Mutuo Aiuto. Che cos'è? È un gruppo di persone che si ritrovano periodicamente ogni 15 giorni, un'occasione per far sì che persone che condividono uno stesso problema, in questo caso il disagio psichico, possano affrontarlo insieme per migliorare la qualità della loro vita, aiutando se stessi e gli altri. Sembrava un'esperienza interessante e ho deciso di iniziare a frequentarlo.
Quando sono arrivata ho visto che le persone sedevano una accanto all'altra formando un cerchio. Un cerchio di solidarietà oserei dire, un grande abbraccio allargato. Era come se fossi sbarcata su un pianeta dove avevo finalmente trovato i miei simili; potevano capirmi (dunque questo dramma non stava capitando solo a me), capire il mio linguaggio, un linguaggio comune perché in comune abbiamo qualcosa: la sofferenza.
In questa "palestra" che è il gruppo AMA si imparano delle "tecniche di resistenza" o a volte di vera "sopravvivenza", semplicemente ascoltando. Ascoltando gli altri e donando la propria esperienza agli altri.... perché se è lì con te, ha il tuo stesso problema. Sta vivendo la tua stessa disperazione. In questo cerchio si impara a donare il proprio "sapere" per esperienza e ad attingere al "sapere" dell'altro. Mi sento molto sostenuta dal mio gruppo: ogni loro sofferenza è stata ed è un po' anche mia. Sono riuscita a portare via un po' del loro peso e nello stesso tempo mi sono sentita un po' alleggerita del mio "carico".
Il gruppo non ti fornisce la soluzione a tutto, ma il poter parlare liberamente senza reticenze, senza essere giudicati, di tutto quel che sconvolgeva la mia vita, l'ascoltare le esperienze degli altri mi è servito tanto. Attraverso la condivisione sono nate delle belle amicizie. Nei gruppi AMA si applica un principio di solidarietà che va controcorrente rispetto al marcato individualismo della nostra attuale società. Ogni giorno imparo qualcosa dagli altri e do qualcosa: è un bellissimo scambio che mi orienta ad essere una persona migliore. Naturalmente la frequenza al gruppo è volontaria, spontanea, libera, gratuita e fondata sull'attento rispetto della riservatezza. L'incontro con il gruppo mi ha aiutata a sentirmi di nuovo utile. Insieme a loro ho imparato a parlare: parlare della mia situazione e dire cose che a nessun parente o amico avevo mai raccontato, perché sì ha paura del giudizio degli altri che non possono capire. Puoi dare sfogo alle tue ansie, alle tue angosce sapendo che verranno comprese, perché gli altri le hanno vissute. Ho imparato ad ascoltare e ho trovato un ascolto attento e partecipe perché tutti avevamo avuto le stesse drammatiche esperienze e provato le stesse emozioni. Parlare della propria sofferenza consente di mettere ordine nel rovello che invade la mente. La condivisione delle esperienze, il confronto dei nostri comportamenti con quelli di altre persone che hanno lo stesso problema consente di vedere che esistono altre possibilità di agire, induce a sperimentare altre strategie. Quando si pone un problema nel gruppo, ognuno fornisce la "propria" soluzione nel senso che ognuno racconta come ha fatto quando nella sua esperienza si è trovato di fronte allo stesso problema o uno simile.
La dimensione “gruppale” è un abbraccio mai soffocante perché sei tu a decidere quando partecipare, quanto raccontare, quanto esporti e, al tempo stesso, il gruppo conterrà le tue emozioni con il suo affetto e la sua comprensione e potrà anche darti la forza per andare avanti e lentamente riuscire a ricostruire il tuo mondo frantumato, la fiducia nelle tue risorse.
Nel gruppo ho trovato sostegno, conforto, confronto, solidarietà, spesso complicità. Il gruppo diventa un organismo unitario molto coeso e ricco delle esperienze e dei caratteri di ognuno dei suoi componenti.
Il gruppo facilita un percorso di empowerment che è il riappropriarsi delle proprie risorse, delle proprie capacità e tirare fuori magari talenti dispersi nel tempo, soffocati dalla vita. L'intento comune a tutti i gruppi AMA è quello di trasformare coloro che domandano aiuto in persone in grado di fornirlo. L'AMA insegna a guardare dentro sé stessi, a credere che il cambiamento sia possibile, a riaccendere la speranza.
I gruppi di mutuo-aiuto sono strumenti fra i più utili e meno costosi. L'Organizzazione Mondiale della Sanità definisce l'auto-mutuo-aiuto come un'esperienza in cui, attraverso il coinvolgimento di cittadini, persone non professioniste possono promuovere, mantenere e recuperare la salute all'interno di una determinata comunità e migliorare il benessere della stessa.
La vita non è aspettare che passi la tempesta, ma imparare a ballare sotto la pioggia (Gandhi)
(intervento Màt 2016)
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