In questi buii giorni di quarantena, capita spesso di guardare la TV. Mi ha colpito molto l’iniziativa lanciata dal ministro per lo Sport e le Politiche Giovanili Vincenzo Spadafora per contrastare l’emergenza coronavirus. (vedi video)
"In questo momento in cui abbiamo chiesto al Paese di rispettare indicazioni particolarmente impegnative, tra cui quelle della "distanza di sicurezza" e di evitare il contatto fisico, c’è il rischio che questo possa presto trasformarsi in "isolamento" e che ci si allontani l’uno dall’altro". La campagna social #iorestoacasa ha con forza sottolineato la necessità di queste misure. Ma stare a casa non significa essere soli, perché siamo una comunità, unita anche nella distanza. Ecco perché parte la nuova campagna: #DistantiMaUniti.
La campagna è stata lanciata inizialmente da uomini e donne che rappresentano l’eccellenza dello sport italiano, come Pellegrini e Totti ma il Governo intende coinvolgere tutti i cittadini, a partire dai più giovani che al momento sembrano sottostimare il rischio e a cui è bene che il messaggio arrivi anche da personalità ampiamente riconosciute e apprezzate. Un messaggio di unione e solidarietà attraverso un gesto simbolico: una foto in cui si allunga il braccio verso l’esterno, come a toccare qualcuno che non si vede, ma sappiamo che c’è», spiega. (maggiori informazioni sulla campagna di comunicazione del governo: http://www.governo.it/it/media/campagna-di-comunicazione-distantimauniti/14290)
L’obiettivo è creare sui social dei collage di foto da parte degli utenti (Foto di ragazzi di Savignano), una sorta di catena umana «virtuale» che unirà le persone anche nella distanza, per farci sentire vicini senza toccarci, rivendicando con forza il nostro senso di appartenenza a una comunità. Perché solo insieme potremo vincere questa partita: insieme possiamo essere uniti, anche se distanti.
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