Coronavirus … malattia infettiva...specie infestante.....
Lo so che non è propriamente corretto, perché infestante si riferisce ad alcuni tipi di piante, ma leggendo la definizione nel dizionario mi sembra proprio “azzeccata”.
"Specie infestante": pianta erbacea, arbustiva o arborea che si diffonde in modo incontrollato negli ecosistemi generalmente estranei, a dispetto delle altre specie, fino a quando vengono a mancare i nemici naturali.
Fonte: Dizionario Treccani
In questo caso i nemici naturali siamo noi persone e devo ammettere che il Coronavirus ha fatto un lavoro certosino nel cercare di far mancare quanti più nemici possibili; solo in Italia sono morti, fino ad ora, oltre 34,650 persone.
Nel mondo oltre 490,000.
Direi abbastanza infestante!
Anche se la situazione sta migliorando, resta preoccupante. Questa preoccupazione costante per la salute mia, dei miei familiari e amici, per una persona ansiosa come me, non è proprio il meglio vivere.
Mi ha dato la scusa per oziare e non impegnarmi a interagire con il mondo esterno; mi ha tolto lo stimolo ad essere attiva nell'organizzare le giornate e le settimane con impegni che mi avrebbero portata fuori e costretta a rapportarmi con le persone intorno a me.
Posso dire che il COVID-19 mi ha semplificato la vita da una parte; mi ha resa molto più ansiosa e mi ha spaventato per la facilità e la felicità con cui ho accettato di dover stare chiusa in casa. La cosa più importante, ma che non sempre sono riuscita a fare con costrutto, è stato avere il tempo di riflettere sulle cose che stanno succedendo e cosa vorrei per me.
Studentessa fuori sede di 24 anni
Sono tornata a casa il 5 marzo, quando hanno annunciato la chiusura generale di tutti gli atenei universitari del paese. Pochi giorni dopo è stato annunciato il lockdown generale, e non mi è stato più possibile tornare nella città dove studiavo, visto che nel frattempo il contratto di affitto è scaduto.
La quarantena è difficile per molti motivi, ma da studentessa fuorisede è stata veramente dura. Sicuramente aver perso la propria autonomia, i propri spazi e la tranquillità di studiare in silenzio, (che fosse a casa quando le coinquiline erano a lezione, nelle aule studi della facoltà o in una biblioteca), sicuramente ha inciso sia sull’umore che sul rendimento scolastico.
Personalmente non ho frequentato lezioni online, ma le persone che conosco che le hanno seguite, sono concordi sul fatto che sia molto stressante e meno funzionale delle lezioni frontali. Una persona a me molto cara si è laureata online, e ha detto che è stato molto triste il fatto di non aver potuto festeggiare un traguardo così importante con i suoi amici e famigliari.
Motociclista di 34 anni
Il lockdown generale è cominciato poche settimane prima dell’inizio della stagione motociclistica. Ciò ha creato non pochi problemi alle persone per cui andare in moto è una delle poche valvole di sfogo concesse.
Per chi ama la velocità è difficile concepire di dover stare fermi e chiusi in casa per un periodo di tempo indefinito; rinunciare a vedere gli amici provenienti da diverse parti di Italia, tutti legati indissolubilmente da un'unica passione. Ma la situazione richiede il rispetto delle regole e soprattutto il rispetto per la sicurezza della vita umana, concetti che per i motociclisti sono importantissimi e fondamentali.
Questo ha reso il dover parlare della prossima stagione e dei prossimi incontri, in modo ipotetico e di rinuncia, facilmente accettabile.
Età diverse, interessi diversi e priorità differenti.
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