Tutto iniziò così, in quella primavera di tanti anni fa....
Studiavo per dar l'esame di Farmacologia e Farmacognosia, un libro enorme, argomento interessantissimo, ma difficilissimo da imparare. La casa che avevo comperato con Angelo, il mio futuro marito, era vivibile perciò decisi di star lì per un periodo per avere pace e tranquillità per poter studiare. Naturalmente DOVEVO prendere 30 e lode perché altrimenti cosa avrei potuto dire a mio nonno (che non aspettava altro, dare 50 mila lire, all'unica persona che in famiglia era andata all'università).
Risultato: con tutto quello che dovevo studiare non c'era certo tempo per dormire ma soprattutto per MANGIARE. Un po' di stracchino, un pacchetto di crackers e via...
Arrivai al 19 giugno, il giorno del fatidico esame, tutto bene, il 30 e lode arrivò e subito nel pomeriggio andai da mio nonno. A un certo punto arrivò Angelo e mi disse "Stasera andiamo fuori a festeggiare, dove ti porto?". Sinceramente, era la prima volta che mi capitò di non aver nessuna voglia di uscire... Tentennai, andiamoci sabato...
Ma uscimmo lo stesso; quella sera non avevo nessuna voglia di mangiare, lo stomaco si era chiuso, cosa mi stava succedendo? Anche Angelo si accorse che qualcosa non andava... forse ero solo stanca.
Ma alla laurea mancavano ancora 6 esami, l'anno prossimo ci saremo sposati, bisognava rimettersi subito a studiare. Decisi di tornare però a casa dei miei genitori, forse stare da sola tutto il giorno mi faceva male. In casa i pasti li facevo spesso da sola. "Cosa ti prendo?" diceva mia madre alla mattina. Un po' di stracchino, del petto di pollo da fare lesso...
Intanto arrivò l'agosto e le tanto sospirate ferie di Angelo; dovevamo iniziare i lavori nella nostra casa: rifare il bagno, demolire il cucinotto.....suo padre ci aiutava
Quanti giri alla discarica, quanti pezzi di calcinacci e di muro portammo giù
Però nella salopette viola che mi aveva comperato Angelo l'estate prima ci ballavo, ero dimagrita, tutti mi chiedevano ma stai bene? ... certamente! mai stata meglio, prima di sposarsi tutti perdono un po' di chili... è normale
Alcuni invece dicevano: "Come sei in forma, stai benissimo..."
Beh, allora perché non mettersi un po' a dieta: Mamma comperami dei Vitasnella e dei pomodori....
perché allora non andare a fare delle lunghe camminate per fare un po' di ginnastica..
parto da casa, vado in piazza e ritorno oppure vado all'Università a piedi...
Ma non è che di cibo ne mangio troppo??? ma non è che passeggio poco....forse dovrei calare ancora un po'.....
E improvvisamente incominciai a vedere sangue e siringhe dappertutto, cerotti ma cosa mi stava succedendo (ovviamente li vedevo solo io...)
Dopo una lunga trafila di persone incontrate, il mio medico mi manda a fare una visita in un centro di salute mentale (chi sono, cosa vogliono da me)
Psicofarmaci? ma son matti???
Perché mangio poco?!? voglio fare la dieta?? No non ho tempo per mangiare, devo laurearmi perché a giugno mi sposo
Il sangue è un'allucinazione... ma questi sono fuori di testa
Sa, signora Roberta, sua figlia è denutrita: non mangia.. bisogna che voi la controlliate durante i pasti
Mamma, ma certo che mangio, ho solo poca fame, non ho neanche sete...
Se devo mangiare di più, forse fare solo un giro in centro a piedi è poco, meglio due!
Ma signora, non vede che sua figlia è dimagrita ancora?
Impossibile! adesso mangia; per fortuna nessuno si era accorto che nascondevo il cibo dentro le maniche del cardigan e poi dentro l'armadio dei vestiti per poi buttarlo via
E in più, appuntamenti settimanali con due persone mai viste. Ma che razza di medico è uno psichiatra? e uno psicologo?? Mai sentiti!
Era il 16 novembre del 1995, giorno in cui quella signora (la psichiatra) mi convinse a prendere degli psicofarmaci (solo per 3 settimane!!) e che quel signore (lo psicologo) mi disse che pesavo 36 kg (mi sembravo così grassa guardandomi allo specchio)
I miei familiari avrebbero dovuto stare a guardare mentre mangiavo; avrei dovuto fare delle flebo almeno di soluzione fisiologica per reidratarmi; non potevo più uscire e fare nessun esercizio fisico. Tutte le calorie dovevano essere utilizzate per prendere peso sennò sarei stata ricoverata
ANORESSIA? ma figurati! mi guardo allo specchio, mi sembra di essere così grassa!
E da lì è iniziato il mio calvario
Impiegavo due ore per fare colazione, una per lo spuntino, cinque per il pranzo, un'ora per la merenda, altre cinque per la cena
Mio padre, mia madre, mia sorella facevano i turni per controllarmi
Il posto dove mangiavo non doveva essere lo stesso dove mangiavano gli altri, io in sala, loro in cucina
Qualcuno prima che io mi mettessi a mangiare doveva controllare che la stanza non fosse stata contaminata da delle briciole volanti che mi avrebbero fatto ingrassare
È assurdo: avevo letto qualche articolo sull'anoressia, ma avevo capito che la gente non mangiava per diventare come una modella
Io non avevo mai pensato una cosa del genere; mi mancava solo il tempo per mangiare
Certo, dopo ero diventata come tutte le anoressiche, con le stesse fissazioni
Naturalmente l'anno dopo non mi sono sposata: ero ancora troppo magra
Naturalmente l'anno dopo non mi sono laureata: tutte le calorie mi servivano per mettere su peso
Naturalmente i farmaci non li ho smessi dopo tre settimane, li sto ancora prendendo oggi.
Da qui è partito anche la mia storia di disturbi alimentari
La psichiatra e lo psicologo mi avevano detto che sarebbe potuto succedere, che dall'anoressia si sarebbe potuti passare ad altri disturbi alimentari come la bulimia o il binge eating
E così è stato, purtroppo
Oggi dopo quasi 24 anni soffro di binge eating
Peso 128,30 kg
Il cibo riesco a controllarlo sono in modo totale o nullo
O faccio la dieta, e non posso aggiungere neanche una caloria, o non riesco a controllarlo per niente. Soffro di abbuffate compulsive senza compensazione, cioè senza usare lassativi o senza indursi il vomito. Questo mi porta ad essere obesa e per la mia salute è molto grave, perché adesso con la sclerosi multipla avrei bisogno di essere più magra per non gravare troppo sulle gambe
Il cibo, di per sé, non è che mi piaccia.
Eppure quando sono sola, quando mi sento uno schifo, cerco di riempirmi di cibo consolatorio. Ma in realtà, come per tutte le dipendenze, dopo un'abbuffata c'è il senso di colpa; "domani, sicuro, mi rimetto a dieta"; perciò è meglio, oggi, continuare a mangiare finché non cadi dal sonno.
La lumaca Ross
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