Le parole del "nostro" futuro

Distanziamento

Quando sono iniziate ad arrivare le prime notizie di infezione da Covid-19 in Italia, i malati di fibrosi cistica hanno sottolineato come forse per la prima volta anche la popolazione generale poteva capirli e condividere i loro problemi. Infatti, le precauzioni che tutti noi stiamo adottando adesso, vale a dire mantenere una distanza di sicurezza per non correre il rischio di contagio o indossare una mascherina quando ci si trova in un luogo pubblico, sono precauzioni che i malati di fibrosi cistica conoscono bene perché fanno parte delle norme che da sempre e per sempre debbono adottare, soprattutto quando sono in presenza di altre persone come loro affette dalla malattia. Perciò, come norma preventiva generale, tutti i malati sono da sempre abituati a non frequentarsi e a comunicare fra di loro per altre vie (video, social e così via). Questo è particolarmente duro da accettare. Come per noi è duro seguire le regole previste dal Governo. Quando in questi giorni di quarantena pensiamo a come siamo stanchi di vivere così, ricordiamo che ci sono persone, soprattutto giovani, che vivono così per tutta la loro breve esistenza. Penso e spero che se vinceremo questa sfida, questo farà sì che anche il pregiudizio nei confronti di chi soffre di un disagio psichico diminuirà e che le persone capiranno che la distanza a cui ci tengono (molto più di un metro) sia troppa e che a volte è sufficiente anche solo un abbraccio, una stretta di mano per aiutare una persona in difficoltà. Lumaca Ross