Le parole del "nostro" futuro

Serie TV

Prima del confinamento: Al marito e figlia: ma cosa guardate!!?? state solo perdendo tempo...sono solo sciocchezze...ma siete proprio dipendenti!! Durante il confinamento: Serate in casa con marito e figlia: cosa state guardando? Cosa è successo prima? ma questo personaggio mi piace...dai sbrighiamoci a cenare dobbiamo vedere almeno 2 episodi! Magari una serie TV può diventare condivisione e piccolo momento di evasione… Lorena

Silenzio

Nei giorni del Lockdown mi capitava di stare sul balcone, senza l'inquinamento acustico delle auto, o del lavaggio auto automatico vicino a casa mia sempre aperto, solo i rumori della natura. Un senso di pace, tranquillità che in tempi normali dobbiamo andare a cercare in montagna, nei boschi, nei parchi, ecc. I più facoltosi si comprano pezzi interi di territorio solo per loro.... Mi è capitato di vedere un video dei canali di Venezia con l'acqua trasparente che permetteva di vedere i pesci nuotare. Propongo un lockdown modificato: se tutto il mondo si fermasse per una settimana al mese? Veramente andrebbe tutto a gambe all'aria? O solo un po' meno soldi in tasca di qualcuno? Marzia

Sindemia

Vi segnalo un articolo interessante comparso sulla rivista scientifica The Lancet. L'autore riflette sulla parola "sindemia" che ritiene più corretta rispetto a "pandemia" per riferirsi al COVID-19. La parola implica una relazione tra più malattie e condizioni ambientali o socio-economiche. Questa relazione dovrebbe essere tenuta in considerazione nel momento in cui vengono attuati interventi di contrasto al coronavirus. Penso possa essere interessante rifletterci anche per i parallelismi con quanto si verifica nell'ambito di salute mentale (vedi correlazione tra disturbi mentali e status socioeconomico). dott. Alessandro Minarini

Sobrietà

Si può vivere bene con l'essenziale senza bisogno della maggior parte delle cose che andiamo a ricercare. Ida

Sospeso

SOSPESO/SOS-PESO scelgo questa parola, che porta in sé tutta l’ambivalenza delle sensazioni ricorrenti nel periodo di lock down. SOSPESO: come leggera, cullata, la casa come un nido, il tempo dilatato, la giornata lenta, i pensieri morbidi. L’affetto, le emozioni e la famiglia al centro di tutto. SOS-PESO; SOS come allarme, silenzioso ma greve, come un’onda che avviluppa con i suoi flutti il turbine di pensieri di tutto ciò che accadeva al di fuori e che non poteva essere ignorato, con un PESO interiore che a tratti trascinava fondo. Giulia

Speranza

Speranza come sentimento positivo, di apertura, che può stare insieme alla paura perché è una situazione incerta, che mette a rischio la vita potenzialmente di tutti... E nonostante questo credo sia importante coltivare la speranza: che questa situazione possa passare che le persone continuino a collaborare nonostante la distanza fisica, ma che non diventi distanza sociale Sonia

Sguardo

Spiego questo termine prendendo in prestito le parole della giornalista Isabella Piro. “Quanto sono belli gli occhi delle persone? Me ne sto accorgendo in questi giorni schiacciati dal “coronavirus”. Giorni in cui le mascherine ci coprono il volto, ma lasciano scoperti gli occhi. E mi sembra che, dopo tanto tempo, siamo tornati a guardarci davvero, a ricambiarci lo sguardo l’uno con l’altro. Senza il resto del volto a distrarci, le emozioni passano tutte da lì, da quelle “finestre dell’anima”, come dicono i poeti, che ora fanno trasparire più che mai ciò che proviamo e sentiamo”. “Lo sguardo è diventato centrale nelle nostre vite: se l’altro sorride, lo intuiamo dagli occhi che si rimpiccioliscono, dalle piccole rughe che si formano ai lati delle palpebre, perché la bocca non la vediamo. E se un sorriso non arriva agli occhi, allora forse è un sorriso falso. Chi l’avrebbe mai detto che le mascherine sarebbero diventate una sorta di “macchina della verità”? Sì, perché nascondono i volti, ma rivelano i sentimenti”. Lumaca Ross